"Fortune" del giorno:
Se qualcosa può andar male,
lo farà.
(Murphy)

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valnar_lizards
Una storia che profuma di bello
Jun 6th, 2018
Lei, la protagonista, ha 15 anni in piena tempesta adolescenziale, tra picchi alti e baratri emozionali, vive momentaneamente a Roma. Amore per le scienze, passione malata per i cavalli, lettrice avida, viaggiatrice instancabile.

Studia da privatista il programma di un liceo scientifico, ma perchè è privatista è un'altra storia e non profuma di bello, anzi direi che non profuma affatto.

Studiando da privatista non ha a disposizione un laboratorio di chimica/biologia o fisica, materie le cui applicazioni pratiche fanno la differenza tra la nozione e la comprensione.

Gli altri (la famiglia) sono co-protagonisti, illusi e speranzosi di trovare un laboratorio da utilizzare con discreta facilità. Disponibili a pagare, ovviamente, l'uso, le assicurazioni, gli operatori, etc...etc...
Illusi appunto. Girano le scuole superiori, niente. Dove esistono laboratori non ci sono operatori. Dove sono gli operatori, li ferma la burocrazia. Le università sono "troppo" avanti. I laboratori privati non ci sono. Il bio-hack di Roma è momentaneamente indisponibile. Quattro mesi di ricerche inutili e tante porte in faccia.
 
Decidono di allargare la ricerca: territorio nazionale e/o europeo (viaggiare non li spaventa, il lavoro glielo permette).

Lei, la giovane, si affianca alla ricerca degli altri, scrive al laboratorio bio-hack di Parigi (La Paillasse) che risponde felice di aver trovato "il fuoco della passione per le scienze" in così giovane età, ma...è appunto troppo giovane l'età. Niente.
Lancia un appello sui social, l'appello rimbalza e si trovano delle aperture. Giovani biologi che si appassionano a questa storia triste e cercano per lei soluzioni. USA, Francia, Germania... mentre ci si organizza per andare via ancora, uno di questi biologi suggerisce: smettete di cercare nelle istituzioni scolastiche, cercate nei musei.

La ricerca ricomincia e nel picco più basso di fiducia, incontrano la luce. Dopo solo 3-4 musei si approda al Museo di Zoologia di Roma, qui esiste un magico connubio tra istituzione pubblica (il Museo - comune) e istituzione privata (una cooperativa che affianca le scuole, i ragazzi, etc... in progetti di approfondimento). Questo connubbio rende il Museo vivo e vivace, e no, questo non è un ossimoro.

Per la milionesima volta Lei e gli altri raccontano la loro storia, aspettandosi l'ennesima frase:"Uh! Che carina che sei, vogliamo aiutarti, ma no.". Invece, come sempre accade, la differenza la fanno le persone. E le persone sorprendono. Un'altra Lei, adulta dottoressa che lavora nella cooperativa, si appassiona al problema e spende del tempo per contattare una ennesima Lei, adulta del Comune che gestisce il Museo. Questa alchimia al femminile trova la soluzione. Accesso al laboratorio del Museo, con operatore in affiancamento (una NATURALISTA di cui ci si può solo innamorare!), tutte le assicurazioni e coperture ad un giusto costo per delle sessioni di studio.

Il profumo di bello nasce qui. Alcune persone hanno ascoltato un problema e nelle loro possibilità hanno aiutato a risolverlo. Nella semplicità e nell'ovvietà si legge il miracolo.

Continuo a credere che il vero male dei nostri giorni sia che pochi amano ciò che fanno, altrimenti questi miracoli sarebbero la quotidianità.

E mentre tutti noi facciamo analisi sociologiche, Lei (la quindicenne), si bea tra microscopi, provette, DNA, cellule e scienza sognando il futuro di una (forse) biologa documentarista a cavallo.

PS: per tutti ANDATE A VISITARE IL MUSEO. Aiutate una realtà preziosa a vivere!



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